BLOG DEDICATO AL MONDO SHAMBHALA


domenica 8 agosto 2010

Per il nostro risveglio



Bene, questa mattina mi sono svegliato e una delle cose più importanti delle mie mattine è la motivazione.
Credo che e la motivazione sia uno degli elementi chiave della meditazione e del Buddismo, come della nostra capacità di portare avanti la nostra vita nella giusta direzione.
e uno degli elementi più importanti della motivazione è il fatto che conduce la nostra mente nella direzione che abbiamo scelto.
Credo che succeda spesso che alzarsi la mattina sia un atto casuale. La prima cosa che ci viene in mente determinerà il nostro modo di portare avanti la giornata.
Così, se svegliandoci ci sentiamo leggermente irritati o depressi, preoccupati… penso che automaticamente la motivazione di quel giorno si colorerà di preoccupazione o di irritazione.
La motivazione è uno strumento chiave nell'orientare la mente. E mi piace pensare che possa essere "ispirata", capite, che possiamo inspirare la mente.
In tibetano diciamo "kung lung". Vuol dire "ciò che sveglia la mente", o che le permette di manifestarsi, essenzialmente ciò che ci ispira.
Così, quando ci svegliamo la mattina, penso che noi tutti abbiamo bisogno di essere ispirati. E non c'è bisogno che sia un'ispirazione che cambi il mondo,
capite, si tratta semplicemente di sentirsi ispirati. Forse il il mattino, al risveglio, possiamo pensare
"sono ispirato dal caffé" o forse " dal quotidiano" o " sono ispirato dal meditare", qualsiasi cosa che noi viviamo in quell'istante.
Credo che sia importante dividere la giornata in mattino, pomeriggio e sera. Cosa caratterizza il mattino?
E' la fase della giornata in cui ci orientiamo.
Così. nella tradizione della meditazione e in Shambhala, se vogliamo svegliarci come guerrieri o come persone che stanno percorrendo un sentiero, una via,
dobbiamo prendere coscienza di questo primo istante del risveglio, e sederci sul letto
e forse, se abbiamo un cuscino di meditazione, potremmo prendere la postura,
rilassare la mente e semplicemente respirare
E poi potremmo cominciare a domandarci "qual è la mia motivazione?" Penso che sia una buona domanda, una domanda importante.
E allora potremmo domandarci quale vorremmo che fosse la nostra motivazione.
In quel momento noi possiamo scegliere: una motivazione egoista o una motivazione benefica?
Si tratta di una motivazione che ci limita? Eè una motivazione che ci permette di aprirci?
Per quanto riguarda la motivazione, mi piace pensarla come un portabandiera.
Se noi siamo in cammino verso la sommita di una collina, avete presente, come in quei film, dove si vede qualcuno che porta una bandiera: quella è la motivazione.
Allora se pianti la bandiera la in alto, tutti si dirigono lì. Se la bandiera è in basso, nella valle, allora tutti si dirigeranno in basso.
La motivazione è allo stesso tempo qualcosa che ci ispira e che ci orienta. Però in realtà, quando la mente comincia a muoversi nella sua direzione, tutto la segue.
Semplicemente credo che la mattina sia utile avere la mente chiara. Basta riflettere "qual è la mia motivazione?" Io ho una motivazione.
E il risultato sarà che alla fine della giornata, se siamo indaffarati e stanchi, capiremo che la nostra motivazione non era chiara.
Perché eravamo ansiosi o qualsiasi altra cosa. In questo modo potremo cambiare, cambiare direzione e essere motivati.
Penso che qui sia importante il modo in cui lavora la mente. Il modo in cui si generano… i meccanismi della mente,
il meccanismo con cui procede è che la motivazione la guida.
Questo è molto, molto importante. Per esempio , non si può meditare senza avere una qualche buona motivazione,
una chiara motivazione, una adeguata motivazione.
Se ci si siede così, senza motivazione e senza una chiara motivazione, in un certo senso si sta perdendo tempo.
Perdi una parte della tua giornata, senza che questo porti a nulla.
Quello che voglio dire è che se la nostra motivazione è la compassione, se la nostra motivazione è osservare ciò che abbiamo fatto,
come abbiamo sviluppato le qualità della generosità e della pazienza, o qualsiasi altra sia la nostra motivazione, dobbiamo essere lì.
Bene, vorrei aiutare ognuno di voi nel momento del risveglio, e motivarvi ad avere una motivazione
per sedervi, anche sul letto, anche mentre guardate in computer a casa e solamente riflettere:
"qual è la mia motivazione?" e all'inizio potremmo avere molti pensieri:" Io non so cosa sia la motivazione",
poi comincia a delinearsi in lontananza qualcosa come un motivo di fondo.
Qualcosa come "Perché lo faccio? cosa sto facendo?"
E se poi presti attenzione a quel momento capisci "oh, questo non è un pensiero da poco", è una parte molto importante della nostra vita.
Penso che quello che accade sia che se non troviamo la giusta motivazione, ci sentiremo di aver perso l'ispirazione che ci fa vivere.
Non siamo più sicuri del perché facciamo le cose; sentiamo di recitare un gioco delle parti.
Viceversa se in quel momento siamo ispirati, qualsiasi cosa facciamo diventa molto interessante.
Tutto ad un tratto, ogni semplice aspetto della vita diventa molto brillante e nitido.
Quindi la motivazione è molto importante, e credo che ancora una volta si tratti di prendere una buona postura,
e stare seduti, respirando.
E in questo caso, ho intenzione di meditare sulla compassione.
Quindi, cambio solo un poco il mio atteggiamento mentale, concentrandomi su me stesso ed espandendomi all'esterno, dicendo:
"Possa essere di beneficio per gli altri"

venerdì 2 aprile 2010

Ed è subito sera

    Ognuno sta solo sul cuor della terra

    trafitto da un raggio di sole:

    ed è subito sera

Salvatore Quasimodo

lunedì 22 marzo 2010

What about me? - Che ne è di me?



What about me?
That’s my first thought every morning.
What happened to me?
It’s the last thought every night.
Has this gotten me anywhere?
Any more friends? Any more love?
It should. It should have, by now.
In fact, by now I should be a bundle of joy.
Because I say this mantra every day.

What about me? What about me? What about..

In fact, it’s embarassing
I say this mantra all day long.
Like the beating of my heart: What about me?

What about me? What about me? What about..

When I take a shower, I think: “what about me?”
I hope this shower makes me feel happy.
I hope this kiss makes me feel happy.
I hope this lunch makes me happy.
I hope these clothes make me feel happy.
I hope this donut, this cup of coffee,
This new affair, this new job….

What about me? What about me?
What about me? What about me?
What about me?

This new spiritual practice,
This new movie, this new CD
Oh, this new CD will make me happy…

What about me? That’s my first thought every morning.
What about me?
What happens to me? It’s my last thought every night.
Has this gotten me any more love? Any more joy?

This new city. This new country.
This new planet. This new universe makes me happy.

You know what? None of it will make you happy
Unless you do one simple thing:
Change “me” for “you.”
Change “me” for “you.”

Just wake up in the morning, and try something wild.
Just wake up, and not “me.”
Instead, say "you, be happy."
May you be happy.
May you be happy.

What about you?
That’s my first thought every morning.
What happens to you? It’s my last thought every night.
It has given me so much more love. So much more joy.

When I give you a big fat kiss, take a shower,
Make my bed, when I dance,
May make you happy.
When I give you the remote control
May make you happy.
When I sit on a park bench by myself,
When I feel the sun, the breeze,
May make you happy.
When I just look at you, and stare at your eyes.
May make you happy.

And you know what?
When you’re happy, I’m happy.
That’s the formula:
First you, then me.
That’s all happiness is.
It’s just the heart being free.
Che ne è di me?
Questo è il mio primo pensiero ogni mattina.
Che è successo a me?
E’ l’ultimo pensiero ogni notte.
Mi ha portato qualche vantaggio?
Più amici? Più amore?
Doveva. A questo punto doveva.
Infatti, a questo punto dovrei essere un groviglio di gioia.
Perché recito questo mantra ogni giorno.

Che ne è di me? Che ne è di me? Che ne è..

Effettivamente, è imbarazzante
Recito questo mantra tutta la giornata
Come il battito del mio cuore: Che ne è di me?

Che ne è di me? Che ne è di me? Che ne è ..

Quando faccio la doccia, penso: “che ne è di me?”
Spero che questa doccia mi faccia sentire felice.
Spero che questo bacio mi faccia sentire felice.
Spero che questo pranzo mi faccia felice.
Spero che questi vestiti mi facciano sentire felice.
Spero che questo cornetto, questa tazza di caffé,
Questa nuova relazione, questo nuovo lavoro....

Che ne è di me? Che ne è di me?
Che ne è di me? Che ne è di me?
Che ne è di me?

Questa nuova pratica spirituale,
Questo nuovo film, questo nuovo CD
Ah, questo nuovo CD mi farà felice...

Che ne è di me? Questo è il mio primo pensiero ogni mattina.
Che ne è di me?
Che mi succede? E’ il mio ultimo pensiero ogni notte.
Questo mi ha portato più amore? Più gioia?

Questa nuova città. Questo nuovo paese.
Questo nuovo pianeta. Questo nuovo universo mi rende felice.

Sai cosa? Niente di tutto questo ti renderà felice:
Se non fai una sola cosa semplice:
Sostituisci “me” con “te”.
Sostituisci “me” con “te”.

Svegliati la mattina, e prova a fare una cosa pazza.
Svegliati, e non “me”.
Invece dici “tu, sii felice.”
Che tu possa essere felice.
Che tu possa essere felice.

Che ne è di te?
Questo è il mio primo pensiero ogni mattina.
Che succede a te? E’ il mio ultimo pensiero ogni notte.
Mi ha dato tanto più amore. Tanta più gioia.

Se ti do un grosso bacio, faccio la doccia,
Faccio il mio letto, quando ballo,
Forse ti rende felice.
Quando ti do il telecomando
Forse ti rende felice.
Quando sto seduto su una panchina nel parco da solo,
Quando sento il sole, il venticello,
Forse ti rende felice.
Quando semplicemente ti guardo, e fisso i tuoi occhi.
Forse ti rende felice.

E sai cosa?
Quando tu sei felice, io sono felice.
Questo è la formula:
Prima tu, poi io.
La felicità è tutta lì.
E’ semplicemente il cuore che è libero.



mercoledì 17 marzo 2010

L'elefante, il lampo e il cacciatore

La Consapevolezza Dello Sforzo

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Ringrazio Daniele per avermi svelato che la meditazione ed il sentiero non possono che procedere a rilento, come un elefante o come una tartaruga.

Assemblea dei Guerrieri Agosto 2009

Ringraziamo Elettra per aver inviato le foto che ha scattato a Casa Garuda.

lunedì 15 marzo 2010

Le cinque saggezze Maitri. Seminario introduttivo

Le cinque saggezze delle energie sono degli antichi insegnamenti della tradizione Buddista. Scoprire il modo particolare in cui percepiamo e interagiamo con il nostro mondo può portare delle enormi intuizioni nei nostri schemi di comportamento, nelle nostre emozioni e relazioni. Abbiamo il potenziale per tutte le energie: presenza sveglia, chiarezza, ricchezza, impegno e attività; e possiamo manifestare energie diverse in diverse aree delle nostre vite. Possiamo approfondire la nostra comprensione delle energie lavorando con i nostri paesaggi emozionali, imparando ad accogliere le nostre emozioni come una manifesta- zione vivida di energia.Il lavoro con lʼenergia Maitri ci sintonizza con le qualità che sono parte del nostro mondo emozionale, psicologico e fisico. Lavorando con la meditazione e con particolari posture, svillupate da Chogyam Trungpa Rinpoche. La pratica intensifica e chiarisce la nostra relazione con queste energie in noi stessi e nel mondo.Insegnante: Mechtild Lategahn, dal Centro di meditazione Shambhala Ticino, responsabile per le attività Nalanda, insegnante, supervisore, studente di lunga data del maestro di meditazione Chogyam Trungpa Rinpoche e di Sakyong Mipham Rinpoche.

Centro ShenShan, Via Valsolda 45 fgh, Roma (Montesacro)
ven. 9 aprile - dom. 11 aprile
venerdì: 20.30 - 22.00
sabato: 9.30 - 19.00
dom.: 9.30 - 17.00
100 Euro
Informazioni e iscrizioni: Romano Consoli, cell. 329 962 78 75 (dopo le 16.00) roma@shambhala.it

martedì 19 agosto 2008

Maurice Merleau-Ponty arrivato sulle ali del Cavallo di Vento

Un po' sbalestrata dal Cavallo di Vento, compro il giornale. Ho voglia di rimettere mani e piedi nella realtà e un quotidiano mi sembra la lettura migliore. A pagina 49 trovo un articolo che parla di un uomo che ha passato tutta la sua vita a studiare, scrivere e meditare, un uomo di cui non avevo mai sentito il nome: Maurice Merleau Ponty. Le parole che lo descrivo hanno qualcosa di famigliare. Leggo di lui su Internet, guardo le sue foto, decido di comprare un suo libro "L'occhio e lo spirito". Parla di pittura e a me la pittura interessa. In libreria, vicino all' "L'occhio e lo spirito" c'è "Fenomenologia della percezione" un volume di 581 pagine: 581 pagine che parlano di filosofia, non è certo una lettura estiva... leggo qualche riga, non posso dire che la frasi scivolino via, però capisco le cose di cui si parla, non nel dettaglio, ma le capisco. Lo compro ed esco dalla libreria come se avessi scoperto un tesoro.

Questo tesoro lo voglio condividere con voi, perché Maurice Merleau Ponty parla con le parole della cultura europea dell' esperienze umana in termini molto prossimi alle tradizioni che guidano la nostra ricerca.


Proprio perché noi siamo da parte a parte rapporto al mondo, per noi la sola maniera di rendercene conto è di sospendere questo movimento, di negargli la nostra complicità (...). Non perché si rinunci alle certezze del mondo comune e dell'atteggiamento naturale - viceversa esse sono il tema costante della filosofia - ma perché appunto come presupposti di ogni pensiero esse "sono ovvie", passano inosservate, e per risvegliarle e farle apparire, dobbiamo astenercene per un istante. La miglior formula per la riduzione [fenomenologica] è quella che forniva Eugen Fink, assistente di Husserl, quando parlava di uno "stupore" di fronte al mondo. La riflessione non si ritira dal mondo verso l'unità della coscienza come fondamento del mondo, ma prende distanza per veder scaturire le trascendenze, distende i fili intenzionali che ci collegano al mondo per farli apparire, essa sola è coscienza del mondo perché lo rivela strano e paradossale.


Fenomenologia della Percezione di Maurice Merleau Ponty edizioni Bompiani pag. 22

martedì 12 agosto 2008

SHAMBHALA SUMMER

Si è concluso il ritiro della comunità Shambhala italiana, che ha visto una numerosa e sentita partecipazione. Il ritiro, ospitato a Casa Garuda, è stato guidato dai due co-mentori per l'Italia Daniele Bollini e Gerry Granelli.
Clicca qui per vedre una breve galleria fotografica.
Invitiamo tutti coloro che hanno partecipato al ritiro a inviare fotografie o a lasciare un loro commento.
Grazie!
Il blog del gruppo Shambhala di Roma